Luca Sforzini Arte - Una BUSSOLA per INVESTIRE in ARTE - 6 - «Lunga vita agli artisti ! Costan più in vita che da morti»


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Una BUSSOLA per INVESTIRE in ARTE - 6 - «Lunga vita agli artisti ! Costan più in vita che da morti»

Una BUSSOLA per INVESTIRE in ARTE - 6 - «Lunga vita agli artisti ! Costan più in vita che da morti»

Sabato scorso, Milano. Inaugurazione della Mostra : ambiente elegante, opere interessanti, è prevista la presenza del Maestro, pur ottantenne. Ma lui non arriva, e dopo un’ora è certo : non arriverà. Sta male. Avendolo conosciuto anni prima, chiedo notizie : “Sì sì, sta male. Mooolto male” - conferma un distinto signore. Me lo dice con un lampo negli occhi. Il vernissage si anima quindi di euforia, sguardi lubrichi divorano le opere : una festa degna de “La maschera della Morte Rossa” di Poe.

Perché tanta eccitazione? E’ opinione diffusa che la morte di un artista ne faccia decollare le quotazioni : una favola popolare quanto i coccodrilli nelle fogne di New York. Nulla di meno fondato, se passato al vaglio dell’analisi di mercato. Non è vero neppure il contrario : è come lanciare in aria una moneta.

Diamo un’occhiata agli artisti italiani : Aligi Sassu (1912-2000), protagonista della scena culturale fin dagli anni ’30, registra il suo record in asta nel 1990 : “Tavolata sul mare” viene aggiudicato da Farsetti, Prato a 76.758 euro (conversione brutale dal prezzo in lire del 1990 agli euro di oggi, senza adeguamento).  Tra i suoi primi 25 top price, 15 passano agli annali con l’artista vivo e vegeto, solo 10 dopo la morte.

Ennio Morlotti (1910-1992), membro di “Corrente”,  del “Fronte nuovo delle arti” e del “Gruppo degli Otto”, fa il botto nel 1989 : ancora Farsetti, Prato aggiudica il suo “Collina a Imbersago” del 1959 a 125.603 euro. Tra i suoi primi 25 top price, quasi perfetta parità : 12 in vita, 13 alla memoria. Dato ancor più rilevante se si considera che nel 1992, anno spartiacque, 1 milione di allora non eran 516 euro di adesso bensì 810 euro.

Infine, il mercato dei grandi Maestri internazionali conferma la tesi. Lo statunitense Robert Rauschenberg (1925-2008), campione pop del neo-dadaismo, s’è fatto beffe, finora, di chi dieci anni fa si fregava le mani contandone le primavere. Record in asta sull’onda emotiva, mentre i giornali di tutto il mondo gli davano l’addio : 13 milioni di dollari per “Overdrive”, Sotheby’s New York 14 maggio 2008. Da allora, solo altri 6 risultati nella top 25.

Insomma : lunga vita agli artisti! Costan più in vita che da morti. Eppure, le bufale passan di bocca in bocca come api sui fiori : così a Milano la Mostra in corso resta gaia. Non potrei giurarlo, ma uscendone, sabato, ho intravisto una dama in tailleur conficcare spilloni in un pupazzo.

 

Luca Sforzini

Gallerista d’Arte – Consulente – Perizie, stime e valutazioni per assicurazioni & divisioni ereditarie

(+39)-331-4125138 / lucasforziniarte@libero.it / http://www.valutazioniarte.it/